CELLULARE E MALATTIA PROFESSIONALE: RICONOSCIUTA CONCASUALITA´
26-10-2012 19:47 - Sicurezza e Dintorni
La Cassazione Civile, con la sentenza n. 17438 dello scorso 12 ottobre, si è pronunciata sul rapporto di concausalità tra un uso intenso del cellulare aziendale e le patologie tumorali affermandone così la sussistenza.
Tre anni fa, la Corte d´Appello di Brescia, Sezione Lavoro, aveva accolto il ricorso del dirigente di una multinazionale che aveva convenuto in giudizio l´INAIL per ottenere le prestazioni di legge dovute a causa di una grave patologia cerebrale di origine professionale, condannando l´INAIL a corrispondere al richiedente la rendita per malattia professionale prevista per l´invalidità all´80%; l´Istituto assicuratore si è ovviamente opposto e la Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell´INAIL avverso la sentenza (n. 614 del 2009).
Il dirigente aveva contratto un tumore al nervo trigemino a causa dell´uso che per dodici anni continuativi (dal 1991 al 2003) quotidianamente per 5-6 ore, ha fatto di telefoni cordless e cellulari.
Come si legge nella recente sentenza della Cassazione, "le prove acquisite e le indagini medico legali avevano permesso di accertare, nel corso del giudizio, la sussistenza dei presupposti fattuali dedotti, in ordine sia all´uso nei termini indicati dei telefoni nel corso dell´attività lavorativa, sia all´effettiva insorgenza di un "neurinoma del Ganglio di Gasser" (tumore che colpisce i nervi cranici, in particolare il nervo acustico e, più raramente, come nel caso di specie, il nervo cranico trigemino), con esiti assolutamente severi nonostante le terapie, anche di natura chirurgica, praticate".
Fonte: IFC SYSTEM SRL
Tre anni fa, la Corte d´Appello di Brescia, Sezione Lavoro, aveva accolto il ricorso del dirigente di una multinazionale che aveva convenuto in giudizio l´INAIL per ottenere le prestazioni di legge dovute a causa di una grave patologia cerebrale di origine professionale, condannando l´INAIL a corrispondere al richiedente la rendita per malattia professionale prevista per l´invalidità all´80%; l´Istituto assicuratore si è ovviamente opposto e la Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell´INAIL avverso la sentenza (n. 614 del 2009).
Il dirigente aveva contratto un tumore al nervo trigemino a causa dell´uso che per dodici anni continuativi (dal 1991 al 2003) quotidianamente per 5-6 ore, ha fatto di telefoni cordless e cellulari.
Come si legge nella recente sentenza della Cassazione, "le prove acquisite e le indagini medico legali avevano permesso di accertare, nel corso del giudizio, la sussistenza dei presupposti fattuali dedotti, in ordine sia all´uso nei termini indicati dei telefoni nel corso dell´attività lavorativa, sia all´effettiva insorgenza di un "neurinoma del Ganglio di Gasser" (tumore che colpisce i nervi cranici, in particolare il nervo acustico e, più raramente, come nel caso di specie, il nervo cranico trigemino), con esiti assolutamente severi nonostante le terapie, anche di natura chirurgica, praticate".
Fonte: IFC SYSTEM SRL